Per “Il giurista del lavoro” l’avv. Marco Azzoni ha scritto un approfondimento sul diritto di difesa del lavoratore nell’ambito del procedimento disciplinare.
Il diritto di difesa del lavoratore costituisce ispira la formulazione dell’articolo 7 dello Statuto dei Lavoratori in tema di esercizio del potere disciplinare del datore di lavoro. Tale diritto è rilevante non solo nel procedimento disciplinare stesso, ma anche nell’eventuale successivo accertamento sulla legittimità del provvedimento adottato.
La norma di cui sopra contempera l’esercizio del potere disciplinare con il diritto di difesa del lavoratore, che deve potersi estrinsecare non solo “a valle”, mediante l’impugnazione dell’eventuale sanzione, ma anche nel corso del procedimento disciplinare. Infatti l’ordinamento concede al dipendente un termine a difesa trascorso il quale, anche in assenza di giustificazioni, il datore di lavoro può procedere con l’adozione della sanzione.
Le giustificazioni rispetto all’addebito contestato devono essere rese dal lavoratore di persona. L’articolo 7 della Legge no. 300/1970 prevede la possibilità per il dipendente di farsi assistere, in sede di audizione disciplinare, da un rappresentante dell’associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato. L’estrema specificità della formulazione ha fatto insorgere alcune questioni interpretative, soprattutto con riguardo all’esclusivo riferimento al rappresentante sindacale, quale figura abilitata all’assistenza del dipendente. Proprio l’estrema specificità della locuzione ha fatto propendere la giurisprudenza per la conclusione più restrittiva: solo il rappresentante del sindacato sarebbe abilitato a presenziare all’audizione disciplinare in assistenza del lavoratore e non anche, ad esempio, il legale di fiducia.
L’intero approfondimento sul numero 5/2022 de “Il giurista del lavoro”, edito da Euroconference, è disponibile a questo link.
Iscritto all’Albo degli avvocati di Milano, l’avv. Marco Azzoni è entrato a far parte del dipartimento giuslavoristico dello Studio dal novembre 2016, dopo aver collaborato con altri studi legali, svolgendo attività nell’ambito del diritto civile e del diritto del lavoro.
Laureato con lode nel febbraio 2013 presso l’Università degli Studi di Pavia, con tesi di laurea in Diritto del lavoro, è stato ricercatore nel medesimo ateneo: ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Diritto del lavoro e relazioni industriali nel corso del febbraio 2017, con tesi intitolata “Subordinazione e dipendenza economica. Evoluzione della disciplina interna e prospettiva comparata”.
In seguito è stato componente della Commissione di Certificazione dei contratti di lavoro istituita presso l’Università di Pavia.
È autore di diverse pubblicazioni su riviste giuridiche in materia di diritto del lavoro.