All’evento formativo organizzato della Scuola Superiore della Magistratura, l’avv. Margherita Covi affronta il tema delle condotte discriminatorie evidenziando, nelle azioni in giudizio, l’importanza della scelta del rito.
Il corso si tiene a Milano il 15 maggio nell’Aula Magna Emilio Alessandrini – Guido Galli presso il Palazzo di Giustizia. Organizzato dalla struttura territoriale di Formazione Decentrata del Distretto di Milano della Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con AGI, Avvocati Giuslavoristi Italiani, e CSDN, Centro Studi Domenico Napoletano, si rivolge principalmente ai Magistrati ordinari e in tirocinio, nonché ai Giudici Onorari e Ausiliari.
Obiettivi e contenuti dell’evento
Il diritto antidiscriminatorio è parte fondamentale della disciplina dei rapporti di lavoro, materia rispetto alla quale sono sempre più frequenti gli interventi del Legislatore, anche sulla scorta degli stimoli e degli obblighi sovranazionali, così come costante è l’opera di interpretazione evolutiva della giurisprudenza.
A dispetto del continuo sviluppo normativo e giurisprudenziale, tuttavia, la materia presenta ancora molteplici criticità, tanto a livello sostanziale quanto a livello processuale.
Sotto il primo profilo, la tutela antidiscriminatoria paga spesso pegno a un’erronea sovrapposizione di piani tra nozioni accomunate da analoga forma di tutela, ma affatto diverse quali, per esempio, discriminazione e ritorsione; talvolta, è lo stesso Legislatore a introdurre previsioni e meccanismi di tutela forieri di incertezze definitorie e applicative (in proposito, meritano senz’altro approfondimento i recenti interventi di cui ai Decreti Legislativi 104/2022 e 105/2022).
Avuto riguardo all’aspetto processuale, la materia antidiscriminatoria conosce – ancor oggi – una significativa differenziazione delle forme di tutela diversamente declinabili, tanto sotto il profilo della legittimazione attiva, quanto sotto il profilo del procedimento esperibile in funzione del petitum sotteso; d’altronde, nella recente riforma del processo civile si è ritenuto necessario intervenire con la previsione di cui all’art. 441-quater c.p.c. cui è sotteso il principio “electa una via altera non data”.
L’incontro si propone di stimolare un confronto sullo stato dell’arte normativo e giurisprudenziale, con l’auspicio di favorire percorsi logico-giuridici e argomentativi utili all’individuazione delle fattispecie e, conseguentemente, delle tutele esperibili.
Il programma e altre informazioni sull’evento sono disponibili qui.
La presentazione dell’intervento dell’avv. Margherita Covi è disponibile qui.