«Procedimenti disciplinari: contestazione dell’addebito e diritto di difesa», questo il titolo dello
intervento firmato dall’avv. Matteo Motroni – Salary partner dello studio Ichino Brugnatelli e associati, che è stato pubblicato sul quotidiano giuridico Quotidiano Più, edito dalla casa editrice Giuffrè Francis Lefebvre, il 3 maggio 2023.
L’approfondimento riguarda la validità della contestazione disciplinare a carico di un professionista iscritto ad un ordine professionale.
Il commento firmato dall’avvocato Motroni prende le mosse dalla sentenza della Corte di Cassazione, con la sentenza n. 10118 del 17 aprile 2023, che è tornata a pronunciarsi sull’avvio dei procedimenti disciplinari a carico di professionisti iscritti ad albi.
Per considerare rispettate le garanzie procedimentali è sufficiente che l’incolpato sia messo in grado di conoscere l’accusa in modo da poter prendere posizione su di essa.
Il caso sottoposto all’esame della Corte di Cassazione riguardal’Ordine Regionale dei Geologi della Calabria sanzionava un proprio iscritto sospendendolo per un periodo pari a 40 giorni, per violazione degli artt. 4, 27 e 32 del relativo codice deontologico.
Il professionista ha impugnato la sanzione prima davanti al Consiglio Nazionale dei Geologi e poi dinanzi al Tribunale di Catanzaro dove il provvedimento disciplinare è stato però confermato. La decisione del Tribunale, tuttavia, è stata riformata in appello.
La Corte d’Appello di Catanzaro, infatti, ha ritenuto non valido il procedimento per la ragione che gli addebiti formulati al professionista erano alquanto incerti e imprecisi e quindi ledevano le garanzie procedimentali previste per legge in favore del geologo incolpato.
La Corte territoriale ha stigmatizzato che la valutazione sul grado di specificità dell’addebito, riguarda anche il fatto che all’iscritto all’Ordine dei Geologi non fosse stata trasmessa la copia del verbale di seduta dell’Ordine Regionale Geologi.
Durante quella seduta infatti si era deliberato l’avvio dell’iter disciplinare a suo carico.
Il Consiglio Nazionale dei Geologi ha successivamente impugnato la sentenza di appello portando il caso avanti la Corte Suprema di Cassazione.